mercoledì 1 luglio 2015

Dean P. Turnbloom, "Sherlock Holmes e il Vampiro di Whitechapel"

Titolo: SHERLOCK HOLMES E IL VAMPIRO DI WHITECHAPEL (Sherlock Holmes and The Whitechapel Vampire)
Autore: DEAN P. TURNBLOOM
Anno: 2012
Edizione italiana: DELOSBOOKS, collana Baker Street, 2013
Traduzione: PATRIZIA TRINCHERO
Copertina: Non Indicato
ISBN: 978-88-65300-408-2
Pagine: 271

È innegabile che il personaggio di Sherlock Holmes ha rappresentato una rivoluzione nell’ambito della narrativa giallistica, l’ammirazione nei confronti di Sir Arthur Conan Doyle si è mantenuta viva persino ai giorni nostri al punto che è nata una società di esperti, la "Conan Doyle Estate", volta a regolarizzare la pubblicazione degli apocrifi holmesiani.
Alcuni di questi nuovi autori, non estranei alle vicissitudini al confine con l’horror di Holmes e Watson, le hanno riproposte creando dei pastiche con capolavori del genere o proponendone di nuove. A quest'ultima categoria appartiene Dean P. Turnbloom col suo “Sherlock Holmes e il Vampiro di Whitechapel”, pubblicato in Italia da Delosbooks nella collana Baker Street.



Mentre Sherlock Holmes si trova in Francia per indagare su alcuni quadri falsi, a Genova due ragazzi riescono a imbarcarsi su una nave per raggiungere l’Inghilterra, dove avrebbero potuto tentare la fortuna. Uno dei due giovani, Carlino, si innamora di Gianetta Rossini che, con i suoi genitori viaggia verso Londra per conoscere il promesso sposo.

Durante la traversata Gianetta scompare e tutti i sospetti cadono su Carlino che, appena toccata la terraferma inglese, viene arrestato dalla polizia portuale in attesa di processo.

Sulla nave viaggiava anche un misterioso ospite che disponeva di abbastanza denaro per corrompere il capitano affinché nascondesse ogni traccia della sua permanenza sulla nave, falsificando i diari di bordo.

Il misterioso passeggero è il Barone Barlucci, un rampollo dell’aristocrazia londinese dalle misteriose abitudini notturne. Barlucci è, infatti, un vampiro, trasformato nel XIII secolo durante le crociate, e che finora, è riuscito a mantenere un’apparenza rispettabile, nascondendo abilmente le vittime della sua brama di sangue.

A Londra, Barlucci va a caccia nel malfamato quartiere di Whitechapel e, dopo essersi nutrito, preferibilmente dalle prostitute, ne mutila i cadaveri; Scotland Yard decide di chiedere l’intervento di Holmes per scoprire l’identità di questo serial killer ribattezzato Jack Lo Squartatore.

Anche Vittorio, il compagno di viaggio di Carlino, ha chiesto a Sherlock Holmes di compiere le indagini che potrebbero scagionare l’amico e salvarlo dal patibolo.

Le due indagini porteranno a un’unica pista e Holmes dovrà,infine, affrontare a viso aperto il vampiro Barlucci.

Le vicende sono ambientate nel 1888 e Turnbloom si mostra molto attento nella ricostruzione degli ambienti e dei costumi dell’epoca; un periodo davvero propizio per i vampiri perché: “Uno dei vantaggi dell’essere vampiro in quei tempi moderni era la riluttanza delle forze dell’ordine nel credere alla sua stessa esistenza” (pag.10).
Il vampiro è perfettamente integrato nella società benestante dell’epoca, quindi non ha bisogno di isolarsi; solo la notevole abilità deduttiva di Holmes riuscirà a destare qualche sospetto sulla sua natura.
Barlucci è più vicino ai vampiri assetati di vita protagonisti dei romanzi di Anne Rice, è persino capace di innamorarsi e di far innamorare una giovane donna che, davanti alla rivelazione del vampirismo, non sembra sconvolgersi più di tanto.

I personaggi sono credibili e ben presentati grazie a dialoghi ben condotti e descrizioni essenziali.

La narrazione è condotta usando la terza persona, consentendo all’autore di spostarsi attraverso i vari scenari e punti di vista, offrendo così al lettore un quadro completo della vicenda e la possibilità di cogliere, insieme al detective, alcuni indizi fondamentali.

Sebbene fin dalle prime pagine si conosca l'identità del vampiro, l'autore riesce a distribuire la tensione in un progressivo crescendo che raggiunge l’apice nell’incontro tra Holmes e Barlucci, per poi dissolversi in un collettivo respiro di sollievo nell’epilogo dove, a sostegno del positivismo imperante, anche l’Ispettore Abberline afferma: “Credo che lei abbia ragione Mr. Holmes. Il mondo è migliore con i demoni che si possono comprendere, che non con quelli che non si possono capire.

Risorse Web:
Casa editrice Delosbooks
 

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