lunedì 29 dicembre 2014

Maggie Shayne, "Promesse nella Notte"

Titolo: PROMESSE NELLA NOTTE (Twilight Prophecy)
Autore: MAGGIE SHAYNE
Anno: 2011
Edizione italiana: HARLEQUIN MONDADORI, 2012
Traduzione: GIGLIOLA FOGLIA
Copertina: n.i.
ISBN: no
Pagine: 347
In attesa della pubblicazione del prossimo Bacio di Sangue (prevista per il 30 gennaio), riprendiamo a parlare della saga “Wings in the Night” di Maggie Shayne, con il primo volume della miniserie “Children of Twilight” (e undicesimo della serie principale pubblicato in Italia).

Il corpicino di Melinda giace inerme in un letto dell’Ospedale Pediatrico di New York. James, l’angelo che deve strapparla alla morte, è al suo capezzale pronto a salvarla, quando irrompe nella stanza l’agente di polizia Brigit, che lo ammanetta e lo porta via. In realtà Brigit è la sua gemella, e i due sono ibridi, per metà vampiri e per metà umani: James ha il dono della guarigione, mentre Brigit quello della morte. La sorella ha raggiunto James in città per avvisarlo dell’imminente Apocalisse: secondo un’antica tavoletta d’argilla sumera, recentemente tradotta e pubblicata dalla professoressa Lanfair, l’Apocalisse sarebbe avvenuta quella sera stessa a Manhattan, durante le registrazioni del Will Waters Show.
Dietro le quinte dello spettacolo, Lester Folsom è in attesa di presentare il suo libro-scoop, che svelerà al mondo intero l’esistenza dei vampiri. Dopo aver scambiato qualche parola con la professoressa Lanfair, Folsom viene a conoscenza della traduzione della tavoletta. Prima di andare in onda ha modo di leggerne solo le prime righe, ed arriva alla conclusione che la profezia riguarda i leggendari gemelli ibridi. Mentre Will Waters presenta Folsom come ex agente del D.P.I., entrambi cadono a terra sotto il colpo di alcuni proiettili provenienti dalla platea. James e Brigit intervengono in tempo e guariscono la professoressa. Per di più, la Lanfair possiede l’antigene belladonna, e con esso il potenziale per diventare una vampira; Jameson sente ancora qualcos’altro riguardo alla sconosciuta che tiene tra le braccia, ma Brigit lo trascina via e lo porta rapidamente fuori città.



Dalla zia Rhiannon, i due gemelli scoprono di dover ritrovare la giovane professoressa e di doverla condurre in un luogo sicuro, in modo che possa tradurre il frammento mancante della tavoletta. Si scoprirà, così, che l’unico in grado di fermare l’Apocalisse è Utnapishtim, il primo immortale.
Intanto nelle strade della città, la popolazione, messa in allarme dalla scoperta dell’esistenza dei vampiri, inizia ad appiccare degli incendi, in cui molti innocenti rimangono uccisi, mentre i vampiri si rifugiano su un’isola.

In questo romanzo la Shayne riporta in vita tutti i suoi personaggi, a partire da Roland e Rhiannon, entrambi apparsi nei primi libri della saga, fino alla gitana Sarafina e all’indimenticabile Damien/Gilgamesh. Questi vampiri, unendo le forze, dovranno lottare per la loro salvezza e mettersi nelle mani dei gemelli ibridi Jameson e Brigit, nati dalla storia tra Amber Lily e Edgard Poe.
Come al solito la storia è fluida e scorrevole, e non mancano colpi di scena e momenti amorosi tra James e Lucy. Rispetto ai precedenti romanzi, questo si presenta un po’ sottotono, ma risulta comunque una lettura gradevole.



Risorse Web:
Sito ufficiale di Maggie Shayne
Maggie Shayne su Wikipedia
Sito dell’editore
 

martedì 23 dicembre 2014

Carmilla

Titolo: CARMILLA
Testi: SOFIA TERZO, da una storia di JOSEPH SHERIDAN LE FANU
Disegni: SOFIA TERZO
Colori: no
Copertina: SOFIA TERZO
Traduzione: CATHERINE SINÉ
Lettering: n.i.
ISBN: 978-2-84999-045-2
Pagine: 104
Edizione: VERTIGE GRAPHIC, 04-2008

Tra le poche vere trasposizioni a fumetti di Carmilla (tra cui vanno citate senz’altro quelle pur brevi delle riviste antologiche Creepy e Gothic Classics), spicca su tutte per completezza e sviluppo della trama la versione dell’italiana Sofia Terzo (anche autrice, con Piccininno, dei disegni del secondo volume di Dracula: l’Ordre des dragons). Si tratta, però, di una pubblicazione francese (di cui non esiste purtroppo un’edizione italiana), realizzata dalla Vertige Graphic nel 2008 (ma ancora reperibile presso i principali e-store internazionali).
La storia ripropone fedelmente in tavole e balloon il testo di Le Fanu (recensito qui), per cui ci soffermiamo in particolare sugli sviluppi originali dell’autrice.

Fine XVII secolo. Durante un sontuoso ballo, una dama dai capelli biondi e l’elegante Cornelius, tramando alle spalle della contessa Mircalla Karnstein, notano l’arrivo del suo giovane amante, il barone Vordenbourg. Ma è troppo tardi: Cornelius e la dama raggiungono l’affascinante e misteriosa Greca, la quale conduce Mircalla in una stanza appartata, mentre Vordenbourg cerca inutilmente l’amata negli affollati saloni. La dama bionda si rivela una vampira, che morde Mircalla e la trasforma in un mostro assetato di sangue.



Maggio 1884. Nel suo castello in Stiria, Laura sta scrivendo una lettera al dottor Hesselius per raccontargli le vicende straordinarie di cui è stata protagonista dieci anni prima. Una sera d’estate passeggiava con il padre nel parco, ansiosa di ricevere la visita del generale Spieldorf [sic] e della nipote Berthe. Ma il padre le diede la notizia della morte di Berthe e le fece leggere una lettera del generale, che vaneggiava di demoni e mostri. Poi, sul vicino ponte, passò a tutta velocità una carrozza, che finì per ribaltarsi. Ne uscì una dama dall’aria distinta e venne tirata fuori una fanciulla priva di sensi. La dama disse di essere impegnata in un viaggio di vitale importanza e il padre si offrì di ospitare la figlia Carmilla, ferita, fino al ritorno della madre. Senza saperlo, Laura e il padre avevano accolto in casa una vampira, che altri non era che Mircalla Karnstein, nonché l’assassina di Berthe.
Nelle notti seguenti, Carmilla imperversò nel villaggio e nei boschi vicini mietendo vittime, ma anche nelle stanze del castello: prima attaccò Rose, una delle cameriere, e poi la stessa Laura, visitandola con le fattezze di un grosso felino nero. Laura contrasse una “malattia” che oltre a languore e debolezza le procurava pulsioni erotiche irrefrenabili, tanto che durante la visita del giovane medico innamorato di lei (apparentemente non corrisposto), Laura lo sconvolse denudandosi e cercando di sedurlo.
Intanto nella zona si aggirava un altro vampiro, Cornelius, che, attento a non ucciderle, seduceva e salassava gentilmente le contadinotte della zona, a volte con successo, altre finendo scacciato in malo modo (e in questi casi si accontentava del sangue di qualche gallina). Cornelius accusava Mircalla di cercare un’eterna vendetta contro gli esseri umani e, disapprovando la sua ultima impresa, decise di tornare a Gratz.
Ma il piano di Mircalla/Millarca/Carmilla era destinato a fallire con l’arrivo al castello del generale Spieldorf, il quale con il padre di Laura e con un discendente di Vordenbourg riuscì a ritrovare la tomba dimenticata della vampira.



Come si diceva, questa “riduzione” a fumetti risulta piacevolmente fedele all’originale, ma al contempo propone elementi nuovi che, compatibili con la storia di Le Fanu, la arricchiscono di alcune sfaccettature e sottotrame. In particolare è l’erotismo sottinteso dall’autore irlandese che qui viene esibito chiaramente, con tutta la sua carica perturbante, manifestandosi in visite notturne e segrete o nel chiuso delle stanze da letto quando ne è protagonista la “beneducata” Laura, più allegramente e spensieratamente per le contadinotte corteggiate da Cornelius. Qui ci vengono mostrati chiaramente gli sguardi infuocati tra Carmilla e Laura, e le carezze che la prima prodiga creando non poco turbamento nella vittima/amante.



Fa un certo effetto vedere l’attacco – sadico, si potrebbe dire – di Carmilla e la debole reazione di Laura, facilmente sopraffatta (ma anche conquistata), mentre l’amante dominatrice le si avvinghia come un serpente sulla preda; e impressionanti sono le trasformazioni della vampira, che quando attacca è sempre nerovestita e non può celare il suo vero volto di mostro sanguinario e laido. Nelle sue orrifiche aggressioni ricorda la bimba fantasma di The Ring: notevole il dettaglio dei suoi capelli che scivolano sul letto di Laura, come tentacoli di un predatore in fuga nel timore di essere scoperto.



Non mancano colte citazioni cinematografiche di pellicole tratte dal romanzo, come Il sangue e la rosa e Vampiri amanti, e, chiaramente, riferimenti fumettistici. Il primo che viene in mente è il Dracula di Crepax, che sembra l’opera più vicina a questa per intenti e modalità narrative, in primis per l’erotismo strabordante. L’influenza del maestro milanese è evidente poi nella parte grafica, nei tratti di alcuni visi, nella suddivisione delle tavole che si spezzano in improvvise “orizzontalizzazioni”, riduzioni delle vignette e zoomate che mettono in risalto particolari quali carrozze con cavalli, calze, scarpe e corpi femminili distesi, gruppi di dame danzanti, castelli immersi nei boschi, predatori acquattati nel buio.
Le protagoniste femminili, invece, ricordano nelle fattezze le eroine di Manara: sono procaci e formose, con labbra carnose e sensuali, in particolare Laura e una carnale Carmilla. In generale il tratto è delicato e sottile, e i disegni risultano particolareggiati e realistici, come nei panneggi degli abiti neri di Laura e Carmilla e nei vetri smerigliati delle finestre.
In definitiva, questa risulta senza dubbio la miglior trasposizione a fumetti di Carmilla, pubblicata in Francia da una talentuosa autrice italiana, che ha ripreso la storia di un grande autore irlandese (ma scritta in lingua inglese). È troppo sperare in un’edizione italiana?

Risorse Web:
Sofia Terzo sul sito della casa editrice Soleil
Vertige Graphic