sabato 2 gennaio 2010

Mike Mignola & Christopher Golden, "Baltimore"

Titolo: BALTIMORE. IL TENACE SOLDATINO DI STAGNO E IL VAMPIRO (Baltimore or, The Stendfast Tin Soldier and the Vampire)
Autore: MIKE MIGNOLA, CHRISTOPHER GOLDEN
Anno: 2007
Edizione italiana: MONDADORI, 2009
Traduzione: STEFANO DI MARINO
Copertina e illustr.: MIKE MIGNOLA
ISBN: 978-88-04-58923-5
Pagine: 312

È disponibile da ottobre, in libreria, il romanzo Baltimore, scritto a quattro mani da Mike Mignola e Christopher Golden e illustrato dallo stesso Mignola.

Durante il primo conflitto mondiale il soldato Baltmore incontra, in seguito ad una feroce battaglia, una misteriosa creatura che insuffla il suo alito malsano nella gamba ferita del soldato mandandola in cancrena. Quest’incontro scatena l’ira dei vampiri nei confronti della razza umana e presto si diffonde nelle città una letale pestilenza.
Dopo qualche tempo Baltimore convoca, presso una locanda, tre uomini: Aischros, il marinaio che lo aveva riportato a casa dopo l’incidente sul campo di battaglia, il dottor Rose, che si occupò dell’amputazione della sua gamba in cancrena, e Childress, un disertore suo amico d’infanzia. L’attesa si prolunga e i tre iniziano a raccontarsi le circostanze del loro ultimo incontro con Baltimore, ormai determinato ad annientare l’oscura creatura incontrata sul campo di battaglia e, accertato che tutti e tre credono nell’esistenza di questo vampiro, raccontano anche della prima volta che hanno dovuto affrontare le manifestazioni del male: un demone orso per Rose, marionette giganti per Aischros e una creatura sanguinaria annidata sul fondo di un lago per Childress. Ad interrompere l’attesa giunge un messo che consegna loro l’ultimo diario di Baltimore, dove leggono di come ha sconfitto un vampiro in Romania. Ormai è tardi e i tre decidono di alloggiare nella locanda, ma il padrone è un discepolo del vampiro che è diventato la nemesi di Baltimore…

Gli autori ci propongono una brillante rivisitazione del romanzo gotico classico dov’è il racconto a guidare le vicende e a preparare per il finale. Il romanzo può, infatti, essere considerato una piccola antologia che segue un filo conduttore. A intervallare le narrazioni compaiono frammenti della triste fiaba di Andersen, che aveva accompagnato l’infanzia di Baltimore quando, malaticcio, era costretto a letto.
Golden e Mignola, che non sono certo dei novizi nell’ambito della letteratura vampirica, raccontano le vicende di Baltimore e dei suoi tre amici con una prosa scorrevole e molto evocativa, le voci narranti sono offuscate da alcool scadente e arrochite dal fumo di sigarette. I paesaggi descritti alla perfezione diventano quasi tangibili, in particolare il campo di battaglia e l’ospedale da campo, dei quali il lettore, con un piccolo sforzo, riesce a percepire i miasmi pestilenziali. L’unica pecca è un finale che appare svolgersi troppo repentinamente, ma è un difetto che si può tranquillamente attribuire anche al Dracula di Bram Stoker e che non inficia la qualità delle pagine precedenti.
Le illustrazioni di Mignola, in bianco e nero, sono lo strumento ideale per visualizzare cittadine dimenticate da Dio, statue mutilate e mostri ancestrali raffigurati con pochi tratti, che esaltano l’ombra nera da cui scaturiscono.

Risorse Web:
Sito di Golden
Golden su Wikipedia
Mignola su Wikipedia
Scheda di Baltimore
 

1 commento:

  1. me lo son procurato quasi subito quando è uscito...
    mi aveva interessato soprattutto per i desegni di Mignola, ma anche la trama è molto bella, scorre molto bene, anche se in effetti il finale è molto veloce, sebra quasi che abbiano voluto mettere fine alla cosa nel modo più veloce possibile. Ad ogni modo, le mini storie interne rimangono interessanti...

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