giovedì 16 novembre 2017

Anonimo Lombardo, "I Promessi Morsi"

Titolo: I PROMESSI MORSI; Storia gotica milanese del secolo XVII
Autore: ANONIMO LOMBARDO
Edizione: RIZZOLI, 2011
Traduzione: NO
Copertina: MASSIMO D’AZEGLIO, GIUSEPPE MOLTENI. Ritratto di Alessandro Manzoni. © Photoservice Electa/Leemage, elaborazione grafica di Mucca Design
ISBN: 978-88-17-03803-4 
Pagine: 378



Qualche anno fa prese piede l’idea di rivistiare alcuni classici della letteratura in chiave sovrannaturale, i romanzi di Jane Austen, in particolar modo, si dimostrarono terreno fertile e la versione “Orgoglio e Pregiudizio zombie” di Seth Graname Smith meritò addirittura la realizzazione di un film, diretto da Burr Steers.
Non passò molto tempo che anche nel nostro Paese ci si cimentò in questa sfida, un autore, che si firmò Anonimo Lombardo, scelse proprio il romanzo più amato/odiato dal pubblico italiano: I Promessi Sposi.
Il capolavoro di Alessandro Manzoni, così adattato, diventò un’accattivante storia di vampiri, licantropi, streghe e misteri senza che ne venisse banalizzata l’atmosfera dell’originale conservando l’ambientazione della Milano seicentesca.
Non ci addentreremo troppo nella trama, che rimane pressoché la medesima del romanzo manzoniano che tutti conoscono, l’intervento del sovrannaturale s’insinua con discrezione ben adattandosi alle caratteristiche dei protagonisti. Don Rodrigo diventa un vampiro, L’Innominato un lupo mannaro e la Monaca di Monza una strega; ma i tratti umani (o disumani) che abbiamo conosciuto non sono stravolti arbitrariamente, l’autore si districa con prudenza fra quotidianità e horror senza cadere in artifizi che possano sfociare nel grottesco.
I Promessi Morsi è stato pubblicato negli anni del successo di Twilight ma l’autore , a differenza della Meyer, non ha trasformato le creature dell’orrore in bombe sexy dal facile squilibrio ormonale, ne ha bensì conservato le peculiarità tramandateci dai grandi romanzi gotici.
La prosa, pur conservando alcuni elementi stilistici dell’originale, è stata modernizzata per compiacere il pubblico moderno; le lunghe e talvolta noiose descrizioni manzoniane sono state diligentemente “potate” di modo che il lettore possa sì indugiare sul “ramo del Lago di Como” per poi trovarsi in breve tempo spettatore delle vicende di Renzo e Lucia. Le scene che hanno reso grandioso “I Promessi Sposi” sono presenti nella loro commuovente drammaticità, come nel caso della bambina morta di peste portata sul carro dei monatti fra le braccia della madre.
E’ evidente che il romanzo di Anonimo Lombardo è il frutto di uno studio attento e meticoloso e, sebbene qualche passaggio possa sembrare poco convincente, il risultato nel complesso è davvero gradevole e ne consigliamo caldamente la lettura.
Qualche indizio sull’identità dell’autore compare nel II risvolto della copertina ma preferiamo non approfondire e lasciarci affabulare dalla nota finale con la sua suggestiva descrizione relativa alle origini dei Promessi Sposi.


Risorse Web:
Intervista al misterioso autore del romanzo
Casa Editrice Rizzoli

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