domenica 23 luglio 2017

Maxi Dampyr - N.8

Titolo: MAXI DAMPYR, N.8
Episodi: 1.CACCIA ALLA VOLPE, 2.VALLE DI TENEBRA, 3.IL KLAN DEI DANNATI
Testi: CLAUDIO FALCO (ep.1), LUIGI MIGNACCO (ep.2), NICOLA VENANZETTI (ep.3)
Disegni: ARTURO LOZZI (ep.1), ANDREA DEL CAMPO (ep.2), DANIELE STATELLA (ep.3)
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Ediz., pp.: BONELLI, 08-2016, 288

Come ogni anno, luglio è il mese del Maxi Dampyr, pubblicazione che si propone di regalare ai lettori qualche brivido sotto l’ombrellone (o nelle afose città per i meno fortunati). Prima di parlare dell’ultimo numero, riprendiamo il discorso interrotto con il volume 8. Tre, come tradizione, le storie presentate.

Caccia alla Volpe: In Bosnia-Erzegovina il famigerato ufficiale Dragan Krasic, detto “La Volpe”, ha ripreso con una piccola guarnigione la sua spietata operazione di pulizia etnica. Fu a causa del “fuoco amico”di Krasic, durante la guerra nella ex-Jugoslavia, che la moglie e il figlio di Kurjak rimasero uccisi. Insieme ad Harlan e Tesla, Emil si reca a Bojisov per rintracciarlo. Purtroppo anche Lord Marsden sta cercando di contattare La Volpe, per proporgli una collaborazione per il riavvio di una fabbrica della Temsek. Quando riusciranno a incontrare Krasic, i nostri dovranno affrontare anche i non-morti del Maestro.
In questo epidosio Kurjak deve affrontare ancora il dolore delle sue perdite. Rivedere i luoghi in cui aveva vissuto con la famiglia gli fa male, e ad aggravare le cose ci sono le visioni della moglie e del figlio. Alla fine Emil riesce a ottenere la sua vendetta, ma è una vendetta amara, perché non può riportargli indietro nessuno. Kurjak, comunque, sente che è qualcosa che va fatto per chiudere i conti con il passato. Una storia amara, questa di Claudio Falco, intensa ed emozionante, e ben lontana da qualsiasi tono consolatorio che spesso anima le storie a fumetti. Notevoli i disegni, precisi e dettagliati, di Lozzi, capace di dare un forte impatto drammatico alle scene cruciali, con un sapiente gioco di ombre e una scelta felice delle inquadrature.


Valle di Tenebra: Alla ricerca di una potenziale Zona d’ombra, Harlan si reca nel basso Piemonte, per interrogare il maestro Mario D’Andrea. Nel 1944, nel villaggio di Rovi, base dei Partigiani, si verificò il tradimento del maresciallo Aurelio Esposito, ucciso dalla “Banda dei Bovari”: si dice che il borgo, ora abbandonato, sia maledetto. E infatti, tra i suoi vicoli, Harlan ha delle visioni e scopre il covo di un gruppo di fanatici assassini, ispirati dall’aura maligna del paesino, il cui scopo è ritrovare un’aquila d’oro risalente all’impero ottaniano.
Questo episodio, un po’ più verboso, punta maggiormente sull’atmosfera del borgo abbandonato, con i suoi vicoli deserti e gli angoli bui, ben resa da Del Campo.

Il Klan dei Dannati: Nella Ouachita County, in Arkansas, nel 1864 la compagnia sudista guidata dal capitano Willis fu sgominata da un battaglione nordista. Il capitano fu salvato dal Maestro della Notte Konrad, proprietario di una piantagione, che trasformò Willis e i suoi in non-morti. Oggi il macellaio Floyd Hawkins e il figlio Johnny, alleati di Konrad, vengono affrontati dagli uomini di Foreman, assoldato dalla Cohen Oil per vincere la resistenza di Hawkins a cedere i suoi terreni. A risolvere lo scontro sopraggiungono un gruppo di incappucciati del KKK, che si rivelano essere i vampiri di Konrad. Harlan e Kurjak raggiungono la Contea e si scontrano con il Maestro e i suoi non-morti sullo sfondo di una rievocazione storica della battaglia.

Uno dei punti di forza di Dampyr è, da sempre, la varietà di temi, toni e ambientazioni. In questo terzo episodio, neanche a dirlo, ecco un drastico cambio d’atmosfera a rendere più varia la lettura. Si tratta di una classica e gradevole storia d’avventura, con tanto di battaglie della Guerra civile americana, in cui Harlan dimostra tutto il suo valore di combattente che non molla mai. Statella rende splendidamente scene ottocentesche e contemporanee, con grande cura delle espressioni dei personaggi. Memorabili alcuni volti spaventati o sofferenti, e, su tutti, il tributo al grande Lemmy dei Motörhead, il cui volto viene prestato al personaggio del capitano Willis, con tanto di cappello.

Risorse Web:
Luigi Mignacco su Wikipedia
Blog di Andrea Del Campo
Blog di Daniele Statella
Sergio Bonelli Editore
La pagina Facebook di Dampyr

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