giovedì 5 luglio 2012

Dampyr - N.147

Titolo: DAMPYR, N.147
Episodio: TRIBUTO DI SANGUE
Soggetto: GIOVANNI ECCHER
Sceneggiatura: GIOVANNI ECCHER
Disegni: MAURIZIO DOTTI
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 06-2012

In edicola, dal 6 giugno, il numero 147 di Dampyr, in cui vediamo il ritorno di uno dei più acerrimi nemici di Harlan.

Maud e Dean si godono un soggiorno in Portogallo, approfittando anche della ricchezza enogastronomica della Nazione. Durante un tour nell’azienda vinicola Whitman, Maud è distratta dall’apparizione spiritica di una donna vestita in abiti tradizionali che, poco prima di scomparire, pronuncia un paio di parole incomprensibili.
Maud decide di far intervenire Harlan perché sospetta che, dietro a quest’apparizione, vi sia qualcosa di malvagio proprio all’interno del vigneto.
L’unico indizio di cui dispongono sono le parole pronunciate dal fantasma e, per dar loro un significato, si rivolgono alla bibliotecaria locale. Le ricerche portano a un nome: Isabel Lopes, che sopravvisse al massacro degli ebrei nel 1561, per poi essere condannata al rogo. Gli ebrei furono rinchiusi in un magazzino (ubicato nei pressi dei vigneti Whitman) senza cibo né luce e fatti morire d’inedia. Quando fu aperta la botola che li sigillava, furono trovati evidenti segni di cannibalismo sui corpi. Isabel, prima di essere condannata, dichiarò che, durante la prigionia, giunse un uomo che li invitò a cibarsi della carne dei più deboli.
L’esperienza del dampyr lo porta subito a pensare al demone Thorke. Whitman confermerà la sua ipotesi raccontando la storia della sua famiglia, arricchitasi grazie ad un accordo con Thorke, che garantì il successo dell’azienda vinicola a patto di irrigare periodicamente le viti con il sangue.

Le migliori storie dell’orrore nascono da situazioni insospettabili e quotidiane, è il caso di quest’avventura dampyriana, dove il maligno prolifera in un apparentemente innocuo vigneto. Eccher bilancia adeguatamente l’orrore, il mistero e l’azione mantenendo alta la tensione fino all’ultima pagina. Dotti, che vedremo alle prese con Dampyr solo un’altra volta prima di dedicarsi a tempo pieno a Tex, non smentisce l’eccellenza cui ci ha abituato fin dal quarto numero con tavole prodighe di scene adrenaliniche.

Risorse Web:
Giovanni Eccher su Linkedin
Maurizio Dotti su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
 

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