venerdì 16 luglio 2010

Dracula di Dejan Dukovski

Titolo: DRACULA
Sceneggiatura: DEJAN DUKOVSKI
Regia: SERGIO MABELLINI
Interpreti: STEFANO SCHERINI, WOODY NERI, JYETTE-MERLE-BOHRSEN, MARCO VERGANI, STEFANIA MEDRI, LAURA BOMBONATO
Costumi: CRISTINA GAETANO
Luci: FULVIO MELLI
La stagione al Teatro Litta di Milano si è recentemente conclusa col controverso spettacolo Dracula di Dejan Dukovski, per la regia di Sergio Mabellini, rappresentato dal 14 giugno al 3 luglio e rivolto ad un pubblico adulto.

La trama della pièce teatrale è fedele a quella del romanzo di Bram Stoker: Jonathan Harker deve partire per la Transilvania, dove venderà un immobile al conte Dracula, lasciando la fidanzata Mina ansiosa e preoccupata per la sua incolumità.
Dracula, nel suo castello, rimpiange gli antichi fasti della sua casata, in un periodo in cui la nobiltà del sangue non ha più valore; quindi l’occasione di trasferirsi in Occidente dischiude la possibilità di tornare a vivere.
Mina, intanto, vive presso l’amica Lucy con la quale scambia piccanti confidenze, ignara delle condizioni del fidanzato prigioniero nel castello di Dracula.
Van Helsing, conscio della minaccia che incombe, si prepara ad affrontare Dracula, ma prima dovrà dar pace all’anima di Lucy che è stata trasformata in una creatura della notte dal diabolico conte.

La vicenda è riproposta in chiave moderna, vengono a mancare elaborati costumi di stampo vittoriano e anche i tabù concernenti la sessualità, che è esplicita e provocatoria.
Le scenografie sono limitate all’essenziale e così le luci, gli effetti d’ombra sono creati dagli attori stessi che muovono alcuni tubi al neon durante la recitazione. Proprio per questa limitazione scenografica l’attenzione del pubblico è tutta concentrata sui dialoghi e sulle movenze degli attori, i quali recitano con passione ed entusiasmo calandosi profondamente nella parte assegnatagli. Fra tutti spicca il giovane Woody Neri, che non solo è un Van Helsing cinico e ligio al dovere, ma anche il folle Renfield, il dottor Seward, il texano Quincey Morris e Arthur Godalming.
Grande protagonista dello spettacolo è la musica: ogni attore, al culmine della scena, si esprime cantando un’intera canzone, avvicinando la pièce a un musical postmoderno.
Questa rappresentazione vuole essere uno strumento che denuncia l’attualissimo e insormontabile problema dell’integrazione e del conflitto fra le culture: le vittorie conseguite da Dracula nei secoli passati non sono altro che un ricordo, il suo paese è rimasto in una situazione socio-economica statica e senza via d’uscita; giunto nell’avanzato Occidente, deve scontrarsi con il materialismo della società e con la diffidenza di chi vede lo straniero come una minaccia.
Il pubblico è costretto a ricredersi nei confronti di Dracula che da spietato villain è diventato malinconico e, inevitabilmente, vittima del coltello che Van Helsing brandisce a favore del bene comune.



Risorse Web:
Gli spot dello spettacolo
Un estratto dal Dracula di Dukovski
Teatro Litta
 

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